Giotto e il Novecento

da un'idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Alessandra Tiddia.
6 dicembre 2022 - 1 maggio 2023
Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Corso Bettini, 43 - 38068 Rovereto (TN)

“Quando vedo gli affreschi di Giotto […] percepisco immediatamente il sentimento che ne emerge, perché è nelle linee, nella composizione, nel colore”.
(Henri Matisse)

La mostra presenta oltre 200 opere, di cui una cinquantina proveniente dal patrimonio del Mart, di artisti moderni e contemporanei ispirate all’arte di Giotto, il maestro che rivoluzionò la pittura medievale e che, secondo gli storici dell’arte, inaugurò l’era moderna.

Suddivisa in sette sezioni, la mostra si apre con una grande installazione immersiva che riproduce la Cappella degli Scrovegni di Padova. Seguendo un ordine cronologico e tematico l’esposizione prosegue tra opere di grandi autori e autrici del XX e XXI secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Tra Metafisica, Valori plastici e Realismo Magico, i protagonisti della prima parte della mostra sono Carlo Carrà, Mario Sironi, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi e Ubaldo Oppi.

L’esposizione prosegue tra Atmosfere rurali e Sacre Maternità nelle quali i soggetti bucolici e le figure femminili esprimono quel richiamo e quell’idealizzazione della tradizione tipica del periodo tra le due grandi guerre.

L’arte più recente non è meno debitrice alla lezione medievale di quanto lo sia quella del primo novecento. Tanto gli europei Henri Matisse, Yves Klein e Josef Albers quanto gli statunitensi come Mark Rothko riconoscono il loro debito nei confronti di Giotto, ispiratore assoluto. In particolare, a influenzare alcuni tra gli artisti più conosciuti è il suo celebre blu. Lo stratificarsi di elementi iconografici insito nello studio della storia dell’arte riconosce nell’opera di Giotto una modernità astratta che rivive nella grande installazione immersiva di James Turrell, maestro contemporaneo della luce e dei colori, studioso della percezione. Chiudono la mostra le installazioni di due artiste, Chiara Dynys e Tacita Dean, il cui lavoro rinnova ancora una volta il dialogo con uno dei più grandi maestri di tutti i tempi.